Dopo il Pesce Persico, la Carpa, l'Agone da cui nasce il Missoltino vogliamo ultimare la prima parte di questa rubrica parlando di un altro tipo di pesce che popola i nostri laghi, il quale sta vivendo un periodo storico decisamente particolare, stiamo parlando dell'Alborella.
Scriviamo subito che l'alborella ha un corpo slanciato, snello, con un profilo dorsale quasi rettilineo. La testa è piccola e la bocca, rivolta verso l’alto, ha la mascella prominente. L’apice della bocca è alla stessa altezza del punto centrale dell’occhio, caratteristica questa che permette di distinguerla dall’alborella meridionale (Alburnus albidus). La specie raggiunge una lunghezza massima di circa 16 cm, una taglia modesta che può variare in funzione della disponibilità alimentare dell’ambiente.
L'Alborella mostra una discreta adattabilità all'ambiente, ma ama i grandi corsi d’acqua con corrente moderata e i laghi prealpini. Maschi e femmine raggiungono entrambi la maturità sessuale intorno al secondo anni di vita e la stagione degli amori si concentra nei mesi tardo primaverili-estivi, quando a più riprese le femmine depongono alcune migliaia di uova lungo le rive. E’ una specie fortemente gregaria e nei grandi laghi può formare enormi gruppi, che nuotano in prossimità della superficie, alla ricerca dello zooplancton.
L'alborella è un pesce molto apprezzato dai pescatori sportivi per l'abbondanza delle sue catture e gode anche di una certa importanza commerciale, essendo un ottimo pesce da "frittura". Tuttavia, l'abbondante presenza di questo pesce può essere a volte indesiderata per il pescatore in cerca di pesci più grandi, poiché le alborelle tendono a cibarsi, sminuzzandole, delle esche riservate ai cavedani e ai barbi, che frequentano lo stesso habitat. Viene utilizzata come esca viva per la pesca del pesce persico, del luccio, del lucioperca e della trota. Dalle sue scaglie molto lucenti, in certe località del Nord Italia, si ricavavano cristalli di guanina, chiamata anche essenza d'oriente per la fabbricazione di perline ornamentali.
Veniamo ora al lato più dolente della storia dell'Alborella. Questo particolare tipo di pesce sta attraversando un periodo di forte crisi in tutto il suo areale di distribuzione, per cause che non sono ancora chiare, tra le quali vi sono sicuramente l'alta percentuale di pesca e l'inquinamento delle acque. In laghi come il Montorfano e il Pusiano, un tempo riccamente popolati, l’alborella è apparentemente scomparsa, mentre nel lago di Como, a seguito degli interventi adottati dalla Provincia negli ultimi anni, la specie mostra incoraggianti segnali di ripresa anche se la situazione deve essere costantemente monitorata.