In tema di rifiuti a Como è il caos. I tentativi di dare delle regole precise attraverso il nuovo servizio di Aprica per la raccolta di rifiuti al momento è stato un fallimento. Ancora tanti, troppi contenitori non sono stati consegnati e i cittadini dal canto loro faticano a comprendere un sistema nuovo e rivoluzionante.

Inutili sono stati gli incontri pubblici organizzati dall'amministrazione e la parziale distribuzione dei nuovi kit composti da carta, plastica, umido, indifferenziato, vetro e lettine, l'obiettivo di portare il sistema del riciclo dal 39 al 65% al momento è pura utopia.

I pochi comaschi precisi e rispettosi sono una minoranza, l'immagine data in alcune aree è preoccupante. Entriamo nel merito delle regole per capire cosa si è sbagliato: In centro, a pochi passi dal lago, gli operatori di Aprica avevano il turno alle 20 e i rifiuti sarebbero dovuti essere portati in strada dopo le 18. La gente però, attribuendo la colpa agli orari di lavoro che rendevano impossibile l'operazione aveva già condotto i sacchi fin dalle prime ore del mattino. Via Crespi e via Zezio ma anche via Brambilla, via Gorio, via Monti e via Santo Garovaglio. vedevano dunque ammassi di sacchi per strada, un miscuglio di immondizia indifferenziata senza alcun senso logico, umido mischiato con vetri, carta con plastico, insomma l'anarchia più totale con i piccioni che hanno già bucato i rifiuti per strada e con il pericolo che anche i topi possano seguire l'esempio.

Il problema a questo punto non può più passare in secondo piano, serve una via d'uscita, una strada per tornare alla normalità per non rendere la città una triste discarica a cielo aperto.