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Celebrazioni sino al 30 novembre per 100 anni dalla scomparsa di Gian Pietro Lucini

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Ricorre quest’anno il centenario della scomparsa di Gian Pietro Lucini, poeta innovatore, pensatore originale, critico e pubblicista. L’assessorato alla Cultura e la Biblioteca comunale di Como, custode del ricco archivio, dedica tre mesi di eventi a Lucini, per portare all'attenzione della città una personalità originale, ma anche di delineare, attraverso la vita e le opere del poeta, un segmento importante e cruciale della cultura italiana tra Otto e Novecento. Le celebrazioni comprendono il convegno nazionale, tre mostre di documenti originali d'archivio (lettere autografe di Lucini e dei suoi corrispondenti, prime bozze, schizzi, fotografie, cimeli), un’esposizione con documenti provenienti da Villa Dossi Pisani, e una sezione didattica che contestualizza la vita e le opere del poeta. Gian Pietro Lucini nacque a Milano nel 1867 ma visse a Como nel ritiro di Breglia sopra Menaggio e trascorse ogni anno, anche a causa della malattia che lo portò alla morte a 47 anni, lunghi periodi all'aria salubre di Varazze. “Intellettuale curioso e onnivoro, esteta e attento osservatore della realtà, nelle carte di Lucini si leggono i fermenti culturali della sua epoca, la Scapigliatura e il Futurismo ma anche le posizioni antimilitariste e anarchiche, connaturate nell’essenza stessa di intellettuale divergente” ricorda l’assessore alla Cultura del Comune di Como Luigi Cavadini. “I temi della solidarietà e della bellezza ravvisabili nell’espressione letteraria e poetica - aggiunge Chiara Milani, curatrice delle mostre allestite in Biblioteca - si fondono nella travolgente ricerca di “un’estetica sincera e densa”: la sua opera poetica è, secondo la critica recente che trova i suoi epigoni in Viazzi, Sanguineti, Anceschi, talmente innovativa nella composizione e nella metrica, da risultare élitaria - e proprio per questo stimolante ancora oggi - come lo sono i temi a lui cari, ricchi di difficili riferimenti, ma estremamente trasparenti e schierati nel messaggio culturale, sociale e politico. Alla poesia si accostano la prosa che declina il pensiero etico e civile, la critica letteraria e artistica e l'attività di pubblicista e polemista: la dignità e la sacralità della persona, pensava e scriveva Gian Pietro Lucini, vanno garantite contro ogni prevaricazione e prepotenza, l’integrità fisica e il lavoro, sono temi che condivide con gli artisti della sua epoca impegnati a rappresentare il popolo nel lavoro quotidiano, nella sofferenza e nella prevaricazione. La terribile malattia che portò Lucini a una morte dolorosa e prematura ha influito sulla ricerca della verità che era passione per la vita intesa come occasione irrepetibile data una volta soltanto a tutti. E’ quindi un privilegio conservare un archivio che ha richiamato e richiama studiosi che sanno di poter trovare, nelle corrispondenze di Lucini con innumerevoli illustri contemporanei, una straordinaria documentazione per approfondire e contestualizzare la storia culturale italiana tra Ottocento e Novecento”. L'archivio della Biblioteca dà conto di un'ampia porzione della cultura lombarda e nazionale, attestata dalla fitta rete delle corrispondenze che permette di ricostruire i rapporti culturali degli intellettuali lombardi e le relazioni con artisti, poeti italiani (tra i quali Antonio Fogazzaro, Luigi Pirandello, Alessandro Varaldo, Italo Boxich, Enrico Ruta, Filippo Tommaso Marinetti, Aldo Palazzeschi) francesi, svizzeri e con esponenti di minoranze (nell'archivio il carteggio con il poeta armeno Hrand Nazariantz). I documenti fanno luce anche sulle vicende di importanti case editrici milanesi, del circolo di artisti legati all'Accademia di Brera e di esponenti del mondo politico, e permettono di approfondire tematiche dibattute in ambito letterario, sociale e politico, a partire dalla scapigliatura milanese, passando per il futurismo. Lucini raccolse materiale storico-documentario e iconografico su Stendhal a Milano e su molti altri argomenti, tra i quali la Russia contemporanea, che lo porterà alla scrittura del dramma teatrale Il Tempio della Gloria, messo in scena per la prima volta a Como per la regia di Bernardo Malacrida. Lucini fu antimonarchico e antimilitarista: la sua posizione era chiara anche a Marinetti e, pur condividendo con Marinetti gli afflati di innovazione e cambiamento promossi dal futurismo, non approvò mai le posizioni futuriste per un'azione improntata al conflitto.


MOSTRE
Il sentimento della verità, le ragioni della poesia: Gian Pietro Lucini. 1867 – 1914
18 settembre - 14 ottobre Biblioteca comunale di Como
Inaugurazione: giovedì 18 ore 18
Per la prima volta in mostra, a cura di Chiara Milani, i documenti dell'archivio del poeta comasco Gian
Pietro Lucini, padre della poesia simbolista italiana: lettere autografe di Lucini e dei suoi corrispondenti,
prime bozze, schizzi, fotografie, cimeli. La mostra si articola in una sezione didattica e in tre moduli
espositivi, per dar conto della ricchezza dell'Archivio custodito in Biblioteca.

Gian Pietro Lucini, corrispondenze inedite. Lettere di Marinetti, Dossi, Palazzeschi, Linati,
Prezzolini ...
16 ottobre – 11 novembre Biblioteca comunale di Como

Gian Pietro Lucini critico di letteratura, arte e opinionista politico: carteggi e documenti
d’archivio
13 novembre – 30 novembre Biblioteca comunale di Como

Carlo Dossi e Gian Pietro Lucini: un'insolita e lacustre amicizia (1902-1910).
5 novembre - 30 novembre Banca Generali piazza Volta 56, Como. La mostra è organizzata da Banca
Generali in collaborazione con Lario In.
Inaugurazione mercoledì 5 novembre ore 18.30
Il rapporto tra Lucini e Alberto Carlo Pisani Dossi (1849-1910), scrittore, uomo politico e ambasciatore,
è ampiamente documentato dalla carte d'archivio e dall'epigrafe incisa nel portico dell'amicizia del
Dosso Pisani, la villa che il Dossi fece costruire a Cardina e dove Lucini soleva incontrasi con l'amico.
Grazie alla disponibilità degli eredi Dossi, è stato possibile organizzare questa mostra, curata da Nicolò
Reverdini, che accompagna e approfondisce i temi di una grande amicizia culturale.

Presentazione libri
Il 16 ottobre alle ore 18 in Biblioteca sarà presentato il libro di Pier Luigi Ferro “La penna d’oca e lo
stocco d’acciaio. Gian Pietro Lucini, Arcangelo Ghislieri e i periodi repubblicani nella crisi di fine
secolo”.

Percorso didattico - Incontro per le scuole superiori
Venerdì 21 novembre
Sala conferenze della Biblioteca ore 9.30 – 12
Manuela Manfredi e Pier Luigi Ferro, studiosi luciniani, dialogano con gli studenti delle scuole superiori.
Prenotazioni in Biblioteca entro il 15 novembre.

Laboratori didattici per studenti delle scuole secondarie di primo grado.
Lucini e Marinetti: pensare la pace e la guerra.
Mesi di ottobre e novembre: martedì mattina, su appuntamento, a pagamento

Convegno nazionale
Gian Pietro Lucini (1867-1914), poeta simbolista tra Risorgimento e Grande Guerra
Venerdì 21 e sabato 22 novembre
Inizio lavori ore 14.30 di venerdì e sabato ore 9.15. Il convegno è organizzato in collaborazione con la
rivista Resine, che ha dedicato a Gian Pietro Lucini un numero quadruplo, dal titolo "Nei giardini del
Melibeo. Gian Pietro Lucini cento anni dopo". Al convegno partecipano i maggiori studiosi luciniani che
negli ultimi anni hanno consultato e studiato le carte d'archivio della Biblioteca di Como, dalle quali
sono emersi nuovi e interessanti dati e suggestioni.

Venerdì 21 novembre

Ore 14,30 Registrazione partecipanti
Ore 14.45 Saluti e presentazione del convegno
Mario Lucini, Sindaco di Como
L'archivio di un poeta filosofo. Gian Pietro Lucini in Filosofi Ultimi Chiara Milani, Biblioteca comunale di
Como
Silvio Riolfo Marengo, Direttore Responsabile Rivista Resine

Ore 15,30 Apertura dei lavori
Presiede Silvio Riolfo Marengo, Direttore Responsabile Rivista Resine
Lucini e la poetica dell’“antigrazioso” Fausto Curi, professore emerito di Letteratura Italiana Università
di Bologna
“Colle pupille della mente”: Lucini, I Drami delle Maschere, il teatro, Franco Vazzoler, ordinario di
Letteratura Teatrale Università di Genova
Un inascoltato proporre. Lucini editore e Pirandello nella baraonda della Casa Editrice Galli, Pier Luigi
Ferro, Associazione RESINE
Gian Pietro Lucini precursore generoso l’ideale rassegna del Verso Libero, Matteo Bianchi, Casa
editrice Pagine d’Arte e Casa Museo Luigi Rossi Tesserete, Svizzera
Affioramenti di forme chiuse in Lucini: i sonetti. I. Da La solita canzone del Melibeo Fabio Romanini,
Ricercatore di Linguistica italiana, Università di Trieste, Il Risorgimento di Gian Pietro Lucini, Marco
Sirtori, Ricercatore di Letteratura italiana contemporanea, Università di Bergamo

Ore 19.00 Chiusura lavori

Sabato 22 novembre 2014

Ore 9,30 Registrazione partecipanti
Ore 9,45 Apertura dei lavori

Presiede e introduce Franco Contorbia, Ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea,
Università di Genova
Lucini tra “Humorismo”, “Eroismo” e teoria dell’Avanguardia di Gianni Eugenio Viola, docente a
contratto Scuola Superiore di Dottorati Università di Siena
Al «potente propugnatore del verso libero». Il carteggio Palazzeschi-Lucini (1910) Simone Magherini,
Ricercatore di Letteratura italiana, Università di Firenze
L’Opuscolo di “Lacerba” di Gian Pietro Lucini, Aldo Mastropasqua, Professore aggregato di Letteratura
italiana Contemporanea, Università La Sapienza di Roma
Oltre la consuetudine: un’introduzione alla poesia di Gian Pietro Lucini Manuela Manfredini,
Ricercatrice di Linguistica italiana Università di Genova
“La forza del gesto che libera”: dignità della ribellione nel Tempio della Gloria di Lucini, Stefano
Tomassini, docente a contratto di Storia della danza e del mimo, Università Cà Foscari di Venezia
Aggrappati alle cose. Carlo Linati e il sodalizio con Lucini, Alberto Longatti, giornalista culturale e
saggista, Como “Tutto tuo Scianin” Appendice. Lettere di Gian Pietro a Giuditta, Magda Noseda, Archivio di Stato di
Como
Ore 13.30 Conclusioni
Luigi Cavadini, Assessore alla Cultura del Comune di Como

Ore 14.00 Chiusura del Convegno


L'archivio Lucini
L'archivio Lucini venne ceduto dalla vedova del poeta, Giuditta Cattaneo, al tipografo editore torinese
Terenzio Grandi, che fu amico di Lucini. Dal Grandi l'archivio fu custodito fino all’acquisto da parte della
Biblioteca comunale di Como nel 1973, per interessamento del direttore, Alessandro Bordone. Durante
la permanenza nella tipografia di Grandi, l’archiviò subì un grave danno. La maggior parte delle cartelle
andò perduta sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale, come testimonia lo stesso Grandi:
su oltre 500 cartelle di documenti se ne salvarono 80 e solo perché il Grandi aveva iniziato a
trasportare fuori Torino i materiali conservati in città: è un caso fortunato dunque se parte dell’archivio
Lucini fosse tra questi documenti. L'archivio, pur così decimato, è ricchissimo di lettere autografe di
Lucini e dei suoi corrispondenti, prime bozze, schizzi, fotografie, disegni, recensioni di Lucini e di altri
sulle sue opere, cimeli della famiglia.

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