Il Comune ha appena comunicato che si sono concluse nei giorni scorsi le prime indagini chimico-fisiche, disposte a seguito del distacco di una porzione di intonaco dal Tempio Voltiano.
Le analisi hanno rilevato l’assenza di fessurazioni e di segni di infiltrazione provenienti dalla copertura; l’intonaco caduto (il crollo ha trascinato con sé anche gli stucchi realizzati nel 1927 su progetto di Federico Frigerio) presenta uno spessore quasi costante di circa 4 centimetri; nelle porzioni associate agli stucchi, l’intonaco sembra costituito da 3 strati realizzati con lo stesso composto, ma per la maggior parte è monostrato (si tratta di intonaco di calce piuttosto povero di legante, che si sgretola al tatto, e con diversi calcinaroli all’interno); l’assenza di problemi strutturali della cupola e dei suoi elementi decorativi.
“Dalle indagini emergono due dati significativi - spiega l’ingegner Antonio Ferro, direttore dell’area Opere Pubbliche del Comune di Como - Il primo è che sono state rilevate altre parti di intonaco in fase di distacco. Il secondo che non è stata riscontrata una presenza significativa di sali solubili nelle malte analizzate. Non è, pertanto, ad oggi evidente una causa esplicita che possa aver causato il distacco dell’intonaco e non sussistono le condizioni per poter escludere che lo stesso episodio possa ripetersi. Si pone quindi il problema non solo di come ripristinare la parte oggi staccatasi, ma anche di individuare la metodica più corretta per prevenire ulteriori distacchi. Siamo di fronte ad un caso estremamente particolare che sfugge a soluzioni di intervento consolidate nella prassi e proprio per questo dovremo valutare insieme alla Soprintendenza e con il loro aiuto, i futuri interventi”.
“Ci sarà bisogno dei migliori esperti e delle migliori innovazioni tecnologiche - aggiunge l’assessore all’Edilizia Pubblica Daniela Gerosa - La volontà è riaprire quanto prima al pubblico tutto il piano. Del resto il Tempio Voltiano è uno dei monumenti simbolo della nostra città”. Attualmente, con biglietto ridotto, si può visitare solo il pianterreno dell’edificio.